Cappuccio e Cornetto

Cappuccio e Cornetto

2/20/2015

Buon viaggio a noi


E quindi siamo qui, io e te, in questo ultimo viaggio insieme.
Da fuori sembro un passeggero normale, un paio di borse. Solo che una è la tua, la scatola con la tua urna. Torniamo in Italia, il paese che ti ha accolto, che ti ha dato e che ti ha tolto. Il paese dove siamo state insieme. Quello della tua adolescenza e della mia.
Quello dei nostri viaggi in treno di notte, in cuccetta, che adoravo chissà perché. I viaggi in treno e poi pullman per Sperlonga, nido delle nostre estati felici. I viaggi in autobus, mattina e sera, con il 26, perché tu non guidavi. Da lì siamo partite e tornate: Olanda e New York le nostre mete.
Il paese dove hai perso tuo fratello, dove hai lasciato il lavoro, dove sei andata avanti con me e per me tra scorciatoie, salite, discese, bugie e favole.
Lì torniamo perché lì voglio dar seguito alle tue richieste.
E mi piace fare questo viaggio io e te da sole. Con lo strazio e la consapevolezza di quanto vorrei che fossi qui davvero a rispondermi e a godere dell'attesa in aeroporto che ci è sempre piaciuta. Con il dolore di non poter commentare con te le bellissime foto che ho trovato oggi. Non poterti chiedere, anche se so che molte cose del passato le avevi semplicemente cestinate, archiviate, dimenticate.
La certezza che ho è che questo lutto non si elabora mai fino in fondo perché mai fino in fondo sarai lontana da me, da quello che sono, da quello che vorrei essere e da quello che cerco di non essere.
Venendo qui così tante volte negli ultimi mesi ho perso un po' la poesia dell'Olanda, il suo fascino. Comincio a vedere l'incuranza e la freddezza. Il disagio e la supponenza. E mi chiedo senza risposta perché davvero sei voluta tornare qui. Se era una fuga o una rincorsa.
La tua vita è stata un susseguirsi di sliding doors e raramente si è aperta la porta giusta. Quasi mai l'hai forzata tu. In fondo però tutte le vite sono così, e allora conta il carattere, la volontà, e il destino. E chi hai accanto.
E allora di nuovo mi chiedo senza risposta e con paura se potevamo noi fare altro. Poi penso che ognuno ha il suo bagaglio di karma e va rispettato anche quello.
E così siamo qui, tu e la tua presentissima assenza, io e le mie ansie e le mie paure, fisiche e psicologiche. Che saranno anche fisiologiche ora ma scavano solchi nel cuore nella mente e sulla pelle del viso.
Siamo qui, io e te, sangue del tuo sangue, cresciuta dentro, con, contro e nonostante te, siamo qui in viaggio, insieme comunque, perché una volta che sei nata nel grembo e nel cuore di qualcuno, quel viaggio lì non finisce mica così. Non finisce e basta.
Quindi, buon viaggio a noi.

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