Cappuccio e Cornetto

Cappuccio e Cornetto

11/26/2013

Due figlie. Mese 7.








































E' da quando rimanete incinte del primo figlio, che iniziano a chiedervi se farete il secondo, quando, se maschio, se femmina, se è meglio aspettare o meglio farli vicinissimi.
Credo profondamente che in questo ambito qualunque scelta fatta deve avere un'unica condizione: essere personale. E in quanto personale, insindacabile.
Si può avere un figlio, sei, nessuno. L'importante è decidere lucidamente e amorevolmente, e non per accontentare parenti, ideali, immagini di pubblicità o spezzoni di film.
A casa nostra, eravamo implicitamente abbastanza d'accordo nell'avere un altro figlio, dopo la Gnoma. Eravamo anche abbastanza impauriti, visto che quando ne hai già uno hai già un'idea dello tsunami travolgente e sorprendente che ti sconvolge dal momento del parto in poi. Di sicuro eravamo certi di voler aspettare un pochino. La Gnoma non è mai stata una dormigliona, e la nostra idea di sopravvivenza corrisponde più o meno al dover gestire una insonne per volta. Anche una pannolinata per volta. E inoltre, sempre per questioni di mera sopravvivenza, avevamo bisogno di uno spazio più grande, che la Gnoma ha dovuto aspettare i suoi due anni e mezzo per avere la sua stanza. E noi di nuovo la nostra, di conseguenza.
Ma quando queste condizioni si sono avverate, allora ci siamo lanciati con media incoscienza e molto amore nella ricerca di Minignoma, che è arrivata all'incirca sette mesi fa.
Quindi, ora ho una minima esperienza di cosa vuol dire avere due figlie. E quello che scrivo vuole essere un ricordo per me, nel folle caso in cui mi venga tra anni voglia di fare un terzo figlio, in modo da dissuadermi, che due per noi è piùchesuff, ma anche un incoraggiamento per chi è indeciso, per chi ha paura, per chi è curioso.
Avere due figlie è un'esperienza totalizzante. Se pensi che avere un figlio ti abbia fatto scoprire che hai più energie di quello che pensi, e che prima sottovalutavi come una pazza la quantità di tempo a tua disposizione, con il secondo andrai più a fondo. Diventerai una imbattibile esploratrice dei fondi di energia, capace di catapultarti al lato di un lettino in un nanosecondo dopo essere svenuta senza forze sul letto. Troverai il tempo dove tempo non ce n'è, parlando con i tuoi genitori mentre ninni la piccola, giochi con la grande, prepari il brodo e scrivi una mail.
Se con il primo avevi paura di non riuscire mai più ad essere la te stessa adulta di solo qualche mese prima, con il secondo saprai che questa è una certezza perché quella di prima non era affatto adulta, in confronto alla piovra multitasking dalle mille braccia che sei ora.
Se con il primo ti sembrava di aver perso memoria e neuroni, con il secondo tutte le sere ti divertirai nella caccia al ciuccio perché la memoria non ti ricordi neanche più cosa sia. E dire una parola per un'altra sarà avvenimento standard a cui la famiglia ormai è abituata con un vocabolario ad hoc ( carote = caramelle, spazzolino = dentifricio, lenzuola = asciugamano etc.),
Con il primo ti eri chiesta quando avresti potuto fare attività più gratificanti del batti batti le manine con il pargolo. Con il secondo ti chiedi con sensi di colpa e raccapriccio quanto sarebbe stato più semplice il weekend con una 4enne da gestire e basta. Sapendo già nel fondo del tuo cuore che tra due giorni rimpiangerai quanto in fretta è passato il tempo del fagottino che vuole solo te e che se giri l'angolo si dispera.
Con il primo ti scervellavi su routine, orari, svezzamento alla lettera. Ogni notte fuori schema era una tragedia personale, epocale e mondiale. Ricordavi con precisione svizzera i minuti di ogni sveglia, catalogandoli mentalmente che neanche un mago di excel. Con il secondo ti accontenti di ricordarti di darle da mangiare, di evitare che morda un peperoncino e lo svezzamento è naif, creativo, con assaggi random a ogni pasto. Le notti cerchi di dimenticarle, le vivi come un allenamento tipo marines, una cosa che devi fare per passare al livello successivo. Non sai quante volte ti sei alzata, per chi e per cosa, ti è sufficiente reggerti in piedi per arrivare a spalmarti l'antiocchiaie e bere il caffelatte.
Con il primo fai paragoni, studi tabelle, previeni e controlli. Con il secondo vivi alla giornata stupendoti di ogni conquista senza doverla annotare per forza, subito, ovunque.
Con il primo cerchi pareri e consigli, con il secondo viaggi in una orgogliosa autonomia e con una consapevolezza che rilassa un po' tutti.
Con il primo il tempo all'inizio è eterno, con il secondo vola.
Con il primo sei stanca, con il secondo sei esausta, sfinita, vorresti piangere ma non ne hai la forza.
Con il primo pensi al secondo, con il secondo pensi alla pillola.

Ma.
Ma quando la sera dormono, nei loro letti. Quando entri nella loro stanza e nel silenzio di casa senti i loro respiri. Diversi. Vicini. Quando senti il loro calore. Intravedi i loro profili nella penombra. Quando le vedi rannicchiate nei loro pigiamini, rilassate e fiduciose. Quando le loro giornate e le loro conquiste diventano sogni per il domani. Quando vorresti andare a dormire ma rimani ancora un po' lì, a respirarle e a farti contagiare dalla purezza di quei sogni e di quella fiducia.
In quei momenti, ogni sera, ogni notte in cui ti intrufoli in punta di piedi a controllare le loro coperte, ogni alba in cui vegli sul loro riposo.

In quei momenti lì ogni cellula del tuo corpo e del tuo cuore vibra e sa, nel profondo, che due è bellissimo. Che due non è uno più uno ma infinito più infinito. E che avete fatto la scelta giusta, nonostante paura e stanchezza. E che avere due esseri umani che allenano il tuo cuore ogni giorno a contenere più amore e più gioia e più stupore è un dono che non ha confini.

In quei momenti lì, in cui puoi solo ringraziare. E sorridere.










3 commenti:

  1. perché la lista delle cose negative è sempre più lunga di quelle postive? :(

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Lunga come quantità perché i dettagli pratici dei primi mesi sono infiniti e complicati. Con uno o con due figli. Ma a livello di importanza, di peso sulla bilancia della felicità personale, a livello di qualità e di intensità... Contano molto di più quelle positive!! Almeno quello voleva essere il senso del post!

      Elimina
  2. Ieri, ho sgridato la più piccola (quattro anni il 28.12 scorso) e mi sono sentita una meeeer... appunto perché passa troppo in fretta e non voglio sprecare il nostro prezioso tempo con tanto dure quanto inutili lezioni di morale e principi. Voglio solo riuscire a ricordare ognuno di questi giorni ed essere anch'io, domani, un bel ricordo per loro. E a chi è in dubbio sul terzo, secondo o primo figlio, dico sempre: non do consigli in merito, la scelta è personale (come dicevi). Ma nel mio caso, è stata la scelta più felice, la benedizione migliore e raddoppiata!!!

    RispondiElimina

© 2011 - 2012 - 2013 - 2014 Cappuccio e Cornetto. Design and development by La Designerie.