Cappuccio e Cornetto

Cappuccio e Cornetto

9/09/2013

Essere mamma. Secondo me.

E così, di getto, dopo la prima domenica settembrina di nuvole e quel freschino che ti fa venir voglia di riviste patinate con immagini di cappotti e maglioni, penso.
Penso a cosa vuol dire essere mamma, per me, oggi, con due gioiellini di Gnome a riempirmi i giorni, le notti, e il cuore.
Essere mamma è vivere sulle montagne russe, dal secondo in cui sbirci il test di gravidanza in poi. E' passare dall'euforia al terrore attraverso ansia e paura. E' pensare che va tutto bene il secondo dopo aver pianto e singhiozzato. Essere mamma è non avere più tempo per te, almeno i primi mesi. E' pensare che non tornerai più quella di prima e deprimerti, salvo poi scoprire che si, non sarai più quella di prima perché sarai molto di più.
Essere mamma è innervosirsi quando, neonati, ti dormono solo addosso e tu senti i crampi su spalle, braccia, schiena, polso, cervello. Essere mamma è non dormire perché si sono assopiti in una posizione e tu non ti sposti per il solo puro terrore di svegliarli. Essere mamma è sentirsi orgogliose quando dormono come angioletti nei loro lettini ma non dormire lo stesso perché ti manca il loro profumo e il loro calore. E perché vai a controllare se respirano, se si sono girati a pancia in giù, se il doudou è finito sul naso, se hanno troppo caldo o troppo freddo. Essere mamma è essere un po' bipolari, che non va bene mai niente ma poi in fondo va bene tutto l'importante è saperli sani, felici, al sicuro.
Essere mamma è avere nostalgia del silenzio, del divano, di un massaggio senza pensare che avresti dovuto fare altro. E' scegliere i vestiti in base all'allattamento, allo svezzamento, al pomeriggio al parco, anche se prima hai la riunione della vita.
Essere mamma è sentire il suo pianto e correre sempre e comunque, perché tu sai consolarlo e gli altri non si sa. Essere mamma è scoprire la enorme difficoltà della parola delega e le insidie nascoste nella parola fiducia. Essere mamma è imparare a lasciare, dopo aver imparato a far entrare. Essere mamma è aver paura di fare la cosa sbagliata ripetendoti che stai facendo quello che ritieni il meglio.
Essere mamma è lavorare tenendo sempre il cellulare vicino, sa mai che ti chiamino per qualcosa da casa o da scuola. Essere mamma è giocare scrivendo di nascosto una mail o correggendo un comunicato stampa.
Essere mamma è non ricordarsi più cos'è il sonno profondo, che certe notti il fruscio di un lenzuolo fa più rumore di un servizio di porcellana in frantumi accanto a te.
Essere mamma è vederli crescere con orgoglio, felicità, nostalgia e paura tutto insieme. E' vedersi in loro ma scoprirli profondamente, meravigliosamente diversi. Essere mamma è arrabbiarsi e pentirsi. Sentirsi il nervo salire dalle viscere e cercare di mitigarlo anche se spesso viene fuori lo stesso, come un temporale estivo.
Essere mamma è scrivere questo post in tre puntate, perché una si sveglia, l'altra ha fame, tutte e due vogliono uscire.
Essere mamma è questo e molto di più. E' un viaggio epico, che si consuma tra le mura delle case. E' scoperta e avventura, noia e frustrazione, emozione e dedizione. Essere mamma è scendere dal trono di centro del mondo e cederlo a uno, due o più esserini. Essere mamma è prendere il proprio cuore, e ingrandirlo a dismisura, scoprendo che non ha limiti e non accetta ostacoli. Essere mamma è far nascere, e rinascere, accettando in sé il meglio e il peggio di donna, di essere umano, e regalarlo a loro, esserini umani ancora in divenire, sperando che insegni loro a risplendere e a fiorire.
Essere mamma. Un mondo intero, in due parole.


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