Cappuccio e Cornetto

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3/08/2013

Il venerdì utile: di maschi, femmine e App.


E anche questa settimana è arrivato il venerdì. Di pioggia, da queste parti. Di molto sonno, stanchezza e anche fame. Ma è venerdì, ed è anche traquattrogiornisonoinmaternità. Quindi ce la possiamo fare.

Tra l’altro, è anche l’8 marzo, la festa delle donne. Ieri la Gnoma ha visto passare un signore con un mazzo di mimose in mano, le ho spiegato della ricorrenza e lei mi ha chiesto allora quando è la festa dei maschi. Quando ho raccontato in giro questo aneddoto, in molte mi hanno chiesto se le ho risposto che per i maschi la festa è tutti i giorni. Che è vero, sotto moltissimi, troppissimi punti di vista. E’ vero ed è il senso di questa giornata, festeggiata ufficialmente per la prima volta nel 1909 in America. E’ vero socialmente, politicamente, economicamente, familiarmente. E’ vero per le prospettive e per le possibilità. E’ ancora più vero nei paesi poveri e in guerra, dove le donne pagano prezzi inimmaginabili per il solo motivo di essere donne. E’ vero in Italia, paese maschilista per tradizione e scelta e comodità.
Ma non è vero nel mondo della Gnoma. Nel suo piccolo totalizzante mondo di 3enne. Non è vero perché anche se i “macchi” e le “femmine” spesso giocano a giochi diversi , non c’è un meglio o un peggio. Perché anche se la sua squadra è di “femmine”, vuole bene anche ai “macchi”. Soprattutto, non è vero perché a casa nostra non è vero. Perché suo papà è un “macchio” di quelli seri, che quini non ha niente di maschilista. Perché suo papà la porta a scuola tutte le mattine, e a nuoto, perché cucina la cena e le fa il bagnetto. Perché sa stendere una lavatrice e anche stirare. Perché rifà i letti. Ed è anche il “macchio” che guarda le partite di calcio, che esce con gli amici, che non sa dove sono le magliette e quale detersivo mettere in lavatrice. Perché la Gnoma sta crescendo, per ora, finché non si scontrerà con un mondo vecchio e ingiusto, nella semplice e rivoluzionaria idea che maschio e femmina, uomo e donna non sono un giudizio di valore, ma una condizione di natura sessuale che non ha altre implicazioni necessarie se non un “pisellino” e una “patatina” in mezzo alle gambe. Tutto il resto, gusti, intelligenza, inclinazioni, talenti, possibilità, capacità, forze, risorse, dovrebbero essere un sacrosanto e inviolabile diritto individuale, rigorosamente asessuato. Il che comprende, volendo, che una donna adori il rosa e un uomo sia appassionato di calcio. Ma anche che una donna giochi a rugby e che un uomo si metta la crema per il viso. Perché la libertà è anche questa .

Detto questo, una veloce App del venerdì per celebrare comunque il mondo delle donne. In questo preciso momento, il mio mondo di donna è una tempesta ormonale e organizzativa in cui navigo a vista cercando di non addormentarmi e di non mangiare troppi dolci. Quindi l’App di questa settimana è di supporto in questa navigazione un po’ a zig zag in cui se non metto un promemoria non mi ricordo neanche di pettinarmi: si chiama DOOO ed è una specie di bacheca, in cui segnare le cose TO DO, e quelle UNSOLVED (per esempio, oggi: to do – andare a prendere la Gnoma a scuola, unsolved – ikea e pagamenti vari). Si possono aggiungere note vocali, foto e anche disegni. Insomma, oltre a romperti le scatole ricordandoti quello che dovresti fare, almeno è carina e originale.
L’importante è ricordarsi di mettere la nota. E di controllare la lista degli unsolved.
Si, sono messa così.

Buon weekend!








1 commento:

  1. Che bello, condivido pienamente il tuo post, ma anche la visione totalizzante della tua dolce treenne. I nostri bambini creeranno e stanno già costruendo un mondo migliore, hanno tanto da insegnarci. Conto di rileggerti presto!

    Stefania Stefanelli
    (da www.lenuovemamme.it)

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