Cappuccio e Cornetto

Cappuccio e Cornetto

3/30/2012

Pensieri in ordine sparso durante la pausa caffè


In un libro della Allende si diceva di non pensare alle cose brutte altrimenti le chiamerai.
Io invece ho sempre cercato di pensare e immaginare le cose di cui avevo e ho paura, per esorcizzarle e per scaramanzia e in qualche modo per costruire un'eventuale corazza. Ma ultimamente la mia testa stanca esagera e continua a girare a vuoto preoccupandosi di ipotesi e paranoie. Faccio fatica a fermare i neuroni e mi chiedo perché. Vorrei essere più leggera e fiduciosa. Meno ansiosa. Come sono di solito. Forse i cambiamenti, forse la stanchezza, forse la primavera. Forse il processo di digestione di cose brutte successe mesi fa. Forse la paura che si accompagna alla sensazione di avere persone belle e preziose accanto e di aver realizzato molti sogni. Fatto sta che vorrei starmene più serena. Che tanto pre-agitarsi non serve a nulla, questo si sa.

Detto questo, la casa è quasi del tutto a posto e nel weekend si popola di mamma in visita. La Gnoma è sotto antibiotico causa principio di otite e tosse di cui non si ricorda l’inizio. C. è sotto stress causa ultimi dettagli dei lavori, poco sonno e molti pensieri di vario genere. E io sono sotto sbalzi di pressione primaverile mentre cerco di capire per quale motivo la gente fissi delle riunioni alle 13 del venerdì. Do you know pausa pranzo???


3/26/2012

#mammeconlentezza


La lentezza è una sfida.
Una sfida contro i ritmi di una città come Milano, che fa della velocità il suo vanto, che si insinua subdola nel ritmo del camminare, nella corsa per non perdere la metro anche se quella successiva arriva dopo un minuto e mezzo.
E’ una sfida contro quei canoni non scritti della donna “moderna”:  madre, in carriera, moglie, figlia, cuoca, veloce, impeccabile, e sorridente. Ah, anche magra ovviamente.
E’ una sfida contro il multitasking inserito geneticamente nella mente femminile, per cui appena rallenti crei lo spazio per far risalire a galla altre duecentottanta cose che avresti da fare.
E’ una sfida contro il senso del dovere che ti sussurra quanto potresti essere più brava, più presente, più precisa, più qualunque aggettivo volete aggiungere.
Ma la lentezza è anche un regalo.
Un regalo di quelli che non puoi rifiutare, nei primi mesi da mamma in cui quell’esserino leggero e urlante ti costringe a sederti, creare un ambiente tranquillo ed allattarlo. In cui per sopravvivere devi re-imparare a rilassarti quando puoi, dove puoi, appena puoi.
Un regalo per cui lotti, quando cerchi di ritagliare uno spazio per te e Lui dove te e Lui siete voi due e non voi tre, voi due e non mamma e papà, voi due e basta.
Un regalo che vuoi fare a lei, alla tua Gnoma, perché impari il valore dell’attesa e anche della noia. Perché si dia il tempo di scoprire cosa c’è dentro di lei e dentro chi è intorno a lei: cosa che succede solo nella calma, nel silenzio, nella pace di un ascolto vero.
Un regalo che vuoi fare a te, perché è l’unico modo che conosci per risistemare le priorità e rispettarle, per ricordarti chi sei, da dove vieni e soprattutto dove vuoi andare.
Un regalo che vuoi fare a Lui, perché possa assaporare la bellezza che il suo essere sé stesso ci regala.

La lentezza dovrebbe essere inserita nella valigia per l’ospedale di ogni futura mamma. Come bonus da utilizzare nei momenti di bisogno, come promemoria, come via di fuga, come patrimonio da tramandare.
La lentezza è un piacere, che però puoi apprezzare solo quando ti permetti anche la velocità.
La lentezza fa parte di noi ed è bene ricordarsene e celebrarla – quindi thanks to Baby Planner Italia e il suo #mammeconlentezza: stasera io e la Gnoma siamo sole, e mi concederò il piacere di una serata tranquilla, una cena buona, un dolce speciale, un po’ di cartoni, una favola, qualche coccola e infinito amore. Assaporandone ogni sfumatura.

Lavoro e lavori


La verità è che volendo avrei potuto trovare due minuti per scrivere qualcosa, ma i miei neuroni erano tutti concentrati e tesi per non perdere pezzi.
Da dove cominciare?
Dal lavoro, per esempio... Che se lavori da quasi nove anni nella stessa azienda, quando cambi ruolo e arriva un nuovo capo è sempre un momento strano. Perchè non hai l'adrenalina del nuovo lavoro, ma cambiano molte cose lo stesso. Cambiano gli equilibri, e i tuoi riferimenti. E cambia anche il modo in cui le persone si rapportano a te. Perchè il mondo è pieno di gente che utilizza come metro di misura per amicizia e sorrisi solo e unicamente la quantità di potere in ballo. Quanto può tornare utile. Tristissimo, devo dire, ma molto vero. Gente che parla male come sport e pensa che farlo tutti i giorni faccia bene. Gente che si crede furba e fa delle bassezze di una tale banalità che neanche ti ci arrabbi. E poi ci sei tu, che devi riprendere ritmi diversi, parlare linguaggi nuovi, entrare in nuovi mondi e farli combaciare con il tuo. Niente di gravissimo, per carità, anzi - come tutte le novità magari porta anche cose buone. Ma come tutte le novità, richiede tantissime energie.
A questo, uniamo la parte più impegnativa, un mutamento epocale nello spazio della vita familiare: dal lavoro ai lavori.
Dopo una serie di trattative condominiali durate due anni - e qui ci sarebbe da aprire un capitolo a parte sulla vita di condominio - siamo riusciti a prendere in affitto un locale vuoto accanto a casa nostra. Abbiamo fatto i lavori, ridipinto muri, comprato mobili e aperto un varco tra le due case: questo non vuol solo dire che stiamo più larghi e siamo più felici quando invitiamo qualcuno a cena. Vuol dire che la Gnoma ha la sua camera. A due anni e mezzo ha la sua bellissima, grande, coloratissima, emozionante cameretta. Quella che avevamo sempre voluto per lei, come l'avevamo sognata. Quella dove puoi immaginarti che cresca, che ci si possa rifugiare e divertire, che possa invitarci amici e dove possa tessere sogni e fantasie.
Mi ricordo ancora le mie camere di bimba - varie, visti i traslochi e la doppia versione da figlia di divorziati con camera a casa di mamma e camera a casa di papà. Non tutte mi assomigliavano fino in fondo, ma in tutte trovavo i miei angoli, le mie certezze, i miei punti di appoggio per riposare e per crescere. Ricordo ancora un sogno che facevo per addormentarmi, quasi adolescente, sotto le travi di legno nella cameretta a casa di mio papà. Una specie di pensiero beneaugurante. E il punto dove mettevo il mio triciclo giallo, nella camera a casa di mia mamma. E le scrivanie. E la luce che filtrava dalle finestre. E quel senso di sicurezza e amore e pace che solo una cameretta di bambino riesce a dare.
Ora che i lavori sono finiti, spero che questa casa possa essere il più a lungo possibile uno scenario adatto allo sbocciare della Gnoma, e alla gioia,all'allegria, all'ascolto e alla crescita di tutti e tre.
Accogliente, allegra, armoniosa. Con Amore. Tutto con la A.


E ora che i lavori sono finiti, ora che arriva la primavera e ci godiamo giornate lunghe e parchi assolati, spero di latitare un pò meno e avere più tempo per questa, di casa. Che sempre una forma di casa è, per quanto virtuale, no?

Tende Sala

Cucina with Love
Indovina il colore preferito della Gnoma?!?

Armadio Gnomico
Interno... ora ovviamente è già pieno!

Gnoma al Parco... We love Spring!!
cappotto Zara, pantagonna NatiNudi, leggings H&M, ballerine Naturino


3/23/2012

Mea culpa

Giro come una trottola. Lavoro con nuovo capo, lavori in casa, la camera della Gnoma, la primavera, il parrucchiere, skype con i parenti oltreconfine, cosa fare ad agosto, l'allergia, la tata, la spesa e le lavatrici.
Voi capirete, e avrete pazienza.
Tornerò con dovizia di particolari sulla nuova casa del trio, e con buoni propositi di lentezza quanto mai attuali da queste parti.
Nel frattempo, sappiate che Ikea per i bambini ha una risposta ad ogni domanda. Come le tende che avreste sempre voluto per voi, e che finalmente potete regalare alla vostra nanetta.

Cameretta!

3/15/2012

Premi e affidabilità

Finalmente mi ritaglio due minuti per gongolarmi e raccontarvi di questo premio, ricevuto per due dico due volte da Moonlitgirl e MammaChePaura come Blog Affidabile.
Queste sono le motivazioni ufficiali, come spiegato ancora meglio qui http://www.gliaffidabili.it/a/altro/il-premio-il-blog-affidabile:
1) E' aggiornato regolarmente
2) Mostra la passione autentica del blogger per l'argomento di cui scrive
3) Favorisce la condivisione e la partecipazione attiva dei lettori
4) Offre contenuti ed informazioni utili e originali
5) Non é infarcito di troppa pubblicità

Il mio blog qui nasce dalla chiusura di splinder, dove avevo un blog semisegreto e molto più solitario di questo. Qui è diventato un diario, uno spunto, un luogo di incontro, un appuntamento, una speranza. E di questo sono grata a tutti quelli che passano di qui, per caso o per scelta. Perchè di base, amo scrivere, amo la mia famiglia, amo conoscere e curiosare, e avere un posto dove poter mettere tutto questo insieme è un lusso per me. Un lusso vero.

Detto questo, amo l'aggettivo affidabile. Lo sono, come persona, lo sono sempre stata: a scuola, in famiglia, sul lavoro, con gli amici. Anche a volte ad un prezzo troppo alto. Ma ho le spalle larghe, fisicamente, penso proprio per questo. Per esserci. E spero con tutto il cuore di essere affidabile, e di esserci sempre e comunque, per mia figlia. Nella mia vita di figlia non mi sono sempre sentita con le spalle coperte, e quindi questo mi sento di volerlo dare alla Gnoma. Quel senso di sicurezza, di porto sicuro, di roccia salda, anche ingombrante, anche noiosa, ma presente e forte.
Si, mi piace. E mi piace che anche questo blog lo sia.

E a proposito di rocce salde, e di presenze per niente noiose ma anzi stimolanti e piacevolissime, here we go:

1) http://ragionesentimentocaos.blogspot.com/
2) http://ziaatena.blogspot.com/
3) http://volevochiamarlefrida.blogspot.com/
4) http://baby-a-bordo.blogspot.com/
5) http://happyandcrazyfamily.blogspot.com/

3/12/2012

Riassunto di un weekend

Stare dietro a tutto sembra quasi impossibile, in questi giorni. Quindi latito, da queste parti, ma ci sono. Immersa in polvere, scatole, pitture, ampliamenti, emozioni di quelle che hanno il sapore di sogni concretizzati. Concentrata sul lavoro, i cambiamenti, gli equilibri che si spostano, i veleni che si rivelano, le novità che arrivano e per ora fanno ben sperare.
Cerco di non perdere troppi pezzi e di godermi, intanto, anche questa primavera che torna, lasciandomi sconcertata sul capovolgimento del concetto di tempo da quando c’è la Gnoma. Che dire che vola è riduttivo. Che dire che la guardo e mi sembra incredibile che sia già cosi grande non rende bene lo stupore e la sottile malinconia e l’infinito amore per ogni sua particella in divenire.
Per tutti questi motivi, questo weekend è stato intenso e pienissimo: luna park, merende al bar, penniche, riordino casa, cene da amici, risate, ikea, gelati, stanchezza e felicità, abbracci e discussioni su design e soluzioni logistiche.
Per tutti questi motivi, questo weekend è stato velocissimo e bellissimo.
Per tutti questi motivi, rientrare in ufficio è stato traumatico, e non vedo l’ora di arrivare a casa stasera.



Spring is back!

We do love brucomela!


Prove tecniche di monopattino!
Golf, maximaglia e leggings H&M, sciarpa in cachemire Virgina Outlet, scarpe Naturino

Luna Park c/o Parco Sempione. Spettacolo!

3/07/2012

Telegramma

Sono stanca. Stop.

Trasferta parigina con 4 ore di sonno a notte molto chic ma pure troppo. Stop.
Lavori in casa nel momento clou in cui è tutto per aria e non hai idea di come farà a tornare a posto. Stop.

Allergie a qualunque cosa in pieno fermento nei miei occhi. Stop.
Nuovo capo in ufficio arrivato. Stop.

Colleghe donne pronte a sgomitare a oltranza arrivate. Stop.
Gnoma con mal d’orecchio e incubi notturni. Stop.

Fame atavica che cozza con il bisogno di dieta. Stop.
Primavera ancora non pervenuta. Stop.

Bisogno urgente di rassicurazioni, coccole, riposo e ordine. Stop.
© 2011 - 2012 - 2013 - 2014 Cappuccio e Cornetto. Design and development by La Designerie.